Era il gennaio del 2018 quando l’allora assessore alla sanità del PD Barberini (dimessosi poi nel 2019 per le note vicende giudiziarie che riguardavano proprio la tanto “brillante” sanità umbra gestita dalla sinistra) rispondeva a un’interrogazione del consigliere leghista Mancini spiegando che era “in corso un riordino complessivo dei laboratori analisi che alza la qualità e fa risparmiare 3,5 milioni di euro. “
Quella riorganizzazione fu poi approvata sempre dalla giunta di centrosinistra con deliberazione n.971 del 10 dicembre 2018 che sostanzialmente lasciava a Pantalla e ad altri ospedali fuori dalla rete di “emergenza-urgenza” solo la ” diagnostica di base ed il pannello delle urgenze”.
Nella stessa delibera si precisava in modo significativo che “Tranne che per le procedure eventualmente in corso, vengono sospese le assunzioni di figure professionali nei laboratori individuati quali Centri Spoke” (cioè Pantalla e gli altri richiamati ospedali).
Non c’è molto altro da aggiungere se non che all’epoca – ovvero quando venne messo in scena il vero e radicale ridimensionamento del Laboratorio Analisi dell’ospedale di Pantalla – non si alzo mezza voce da parte dei sinistri (in ambo i sensi) corifei che paiono così turbati oggi.